Secondo i medici, l’IA è in grado di risolvere il rischio di burnout?

Il settore sanitario sta affrontando una crisi di burnout che sta spingendo i medici a lasciare la professione a ritmi allarmanti.

Nel 2021, il 33% degli studi medici ha segnalato di aver perso almeno un medico a causa del burnout, una condizione descritta come “sindrome psicologica” causata da stress lavorativo cronico.1 Questo finisce per intensificare i carichi di lavoro per coloro che rimangono: il 37% dei medici fatica a raggiungere un equilibrio tra lavoro e vita privata e il 67% afferma che lo studio in cui lavorano potrebbe fare di più per supportarli.2

Le mansioni amministrative, indicate dal 21% come importante fattore di burnout, hanno alimentato l’interesse per l’intelligenza artificiale (IA) come possibile fattore di sgravio. Sebbene l’IA prometta di ridurre questi oneri, solo il 17% dei medici su Sermo riferisce di utilizzare l’intelligenza artificiale autonoma presso la propria struttura, e il 53% non l’ha presa in considerazione.3

Tra queste opinioni contrastanti, emerge una domanda: l’IA può davvero alleggerire il carico di lavoro dei medici o il suo potenziale sarà limitato dalle difficoltà che deve affrontare?

Valutazione delle potenzialità dell’IA nella riduzione del burnout

Valutazione delle potenzialità dell'IA nella riduzione del burnout

Come possono i medici utilizzare l’IA?

Molti medici si sentono sopraffatti dall’attuale carico di lavoro. Ad esempio, nel corso di settimane di 60 ore, un medico visitava 25 pazienti al giorno, lavorando spesso nei fine settimana per aggiornare le cartelle cliniche dei pazienti. Ha iniziato a riflettere sul tipo di impatto che il suo lavoro presentava. “Col tempo, arrivi a pensare: ‘Non è così che volevo esercitare la medicina.’1

In effetti, per il 21% dei medici che indicano i compiti amministrativi come fattore principale di burnout,1 l’IA offre speranza. In un sondaggio Sermo, il 78% degli intervistati ha espresso ottimismo sul fatto che l’IA possa migliorare l’efficienza dello studio medico riducendo il tempo dedicato alla documentazione e ai compiti non clinici.3 In particolare, l’IA ha le potenzialità per ottimizzare i flussi di lavoro attraverso la gestione del tempo, un approccio che il 31% dei medici ritiene possa aiutare a ridurre il burnout.2

Panoramica dei migliori casi d’uso dell’IA per aiutare i medici a combattere il burnout

Con l’aumento degli oneri amministrativi nel settore sanitario, sono emersi strumenti di intelligenza artificiale per l’amministrazione sanitaria per cercare di alleviare parte del carico di lavoro che contribuisce al burnout dei medici.

Sebbene solo il 17% dei medici intervistati riferisca di assistere all’implementazione completa o parziale dell’IA autonoma presso la propria struttura, il 74% crede che potrebbe essere integrata in modo fattibile e il 70% ritiene che sarebbe caratterizzata da un buon rapporto costo-efficacia.3

Diamo uno sguardo ad alcuni degli strumenti di intelligenza artificiale più efficaci per l’amministrazione medica che attualmente assistono gli operatori sanitari:

Supporto alle procedure diagnostiche e di imaging

Gli stetoscopi “intelligenti” alimentati dall’IA possono rilevare patologie cardiache con un’accuratezza del 90%,4 aumentando la rapidità e l’affidabilità diagnostica, risparmiando tempo ai medici e migliorando l’assistenza ai pazienti.

Trattamento personalizzato

Strumenti come Aitia utilizzano l’intelligenza artificiale per abbinare i pazienti a terapie potenzialmente efficaci,5 semplificando l’analisi dei dati e permettendo ai medici di concentrarsi maggiormente sulle interazioni con i pazienti. Come osserva il dottor Michael Hasselberg, Chief Digital Health Officer presso UR Medicine, “la macchina in realtà funziona meglio dell’essere umano” nel gestire la priorità dei messaggi dei pazienti.1

Analisi predittiva

Lightbeam Health utilizza l’analisi predittiva valutando oltre 4500 fattori per prevedere le esigenze dei pazienti, il che può aiutare i medici a stabilire la priorità di un caso rispetto all’altro e ridurre l’imprevedibilità dei carichi di lavoro.6

Monitoraggio dei pazienti

Piattaforme come Wellframe consentono il monitoraggio dei pazienti in tempo reale tramite app per cellulari, permettendo cure personalizzate e riducendo la necessità di frequenti visite di controllo in presenza.7

Efficienza amministrativa

L’IA automatizza mansioni routinarie come la fatturazione, le richieste di rimborso assicurativo e i rinnovi delle prescrizioni. Gli strumenti di gestione del flusso di lavoro ottimizzano anche gli orari e le incombenze relative alla documentazione, lasciando ai medici più tempo per l’assistenza ai pazienti.

Scoperta di farmaci e chirurgia robotica

L’intelligenza artificiale supporta la scoperta di farmaci analizzando enormi quantità di dati e migliora la precisione chirurgica attraverso la robotica, riducendo le variazioni e fornendo supporto in tempo reale per procedure complesse.

Gestione di cartelle cliniche elettroniche (EHR)

Gli strumenti di EHR basati sull’intelligenza artificiale, come quelli di Allscripts ed Epic, semplificano il processo spesso complesso di gestione delle cartelle in formato elettronico. Tenendo conto del fatto che un paziente su cinque ha una cartella clinica elettronica lunga quanto il romanzo Moby Dick (206.000 parole)1, l’IA semplifica i dati, consentendone una valutazione rapida ed efficiente. Ciò significa meno tempo a districarsi tra documenti complessi e più tempo da dedicare ai pazienti.

Burnout del medico ed equilibrio tra lavoro e vita privata nel contesto dell’IA

equilibrio tra lavoro e vita privata nel contesto dell'IA

Mentre alcuni vedono l’IA come un modo per liberare tempo per la famiglia e la cura di sé, molti altri nutrono ancora dubbi.

L’IA trasforma il medico da autore a revisore?

La promessa dell’IA di ridurre il tempo dedicato alla documentazione non sempre si realizza nella pratica.

Un recente studio dell’Università della California – San Diego e della Stanford University ha rilevato che, sebbene gli strumenti di intelligenza artificiale generativa possano redigere risposte ai messaggi dei pazienti, il processo finale di revisione spesso richiede più tempo. I medici si trovavano a dover apportare modifiche sostanziali ai contenuti clinici mantenendo al contempo i cortesi contributi dell’IA.

Lo studio ha rivelato che i medici avevano impiegato quasi il 22% di tempo in più su questi messaggi nel controllare l’input dell’IA per garantirne l’accuratezza, sottolineando la necessità di supervisione da parte dei medici nell’uso dell’IA.1

L’IA non può risolvere il problema della carenza di medici

Nonostante il supporto amministrativo che offre, l’IA non può risolvere il problema principale della carenza di medici.

Mentre gli Stati Uniti si trovano ad affrontare una carenza prevista di 86000 medici entro il 2036,8 Garrett Adams, vicepresidente della divisione Ricerca e Sviluppo presso Epic, spiega: “L’IA non risolverà la carenza di medici nel paese… possiamo aiutarli a fare di più con meno, ma non possiamo risolvere il fatto che ce ne siano di meno.1

L’IA può ottimizzare l’uso del tempo da parte dei medici, ma non può sostituire la necessità di professionisti qualificati.

L’uso dell’IA genera dubbi di carattere etico?

Anche se l’IA fa risparmiare tempo, si hanno timori su come verrà utilizzata. Consentirà visite più lunghe ai pazienti o aumenterà semplicemente il carico di lavoro?

Alcuni, come un reumatologo su Sermo, temono che questa efficienza favorisca i grandi sistemi ospedalieri, svantaggiando le piccole strutture sanitarie in comunità rurali. “Questo darà ai grandi sistemi ospedalieri un ulteriore vantaggio e metterà fuori gioco i piccoli ospedali rurali, il che è un altro motivo per cui la salute non dovrebbe essere un’impresa commerciale.9

Persistono anche timori per la sicurezza, come avverte uno stomatologo membro di Sermo: “L’IA sarà un’arma incontrollata nelle mani di persone senza scrupoli.10

Preserviamo l’elemento umano nell’assistenza ai pazienti!

l'elemento umano nell'assistenza ai pazienti

Molti, come il dottor Daniel Yang, vicepresidente della divisione Intelligenza Artificiale presso Kaiser Permanente, sottolineano la capacità dell’IA di “liberare i medici dalle tastiere” per concentrarsi direttamente sui pazienti.1 Tuttavia, il 16% dei medici segnala una resistenza tra i colleghi nell’adottare l’IA per mansioni cliniche fondamentali a causa di timori riguardo al suo impatto sull’elemento umano dell’assistenza.2

L’IA presenta dei limiti nel prendere decisioni cliniche

I medici della community di Sermo sottolineano che l’IA manca delle sfumature di giudizio necessarie in un ambiente clinico: “L’IA potrebbe funzionare meglio in un contesto ospedaliero,” osserva un medico di medicina generale, “ma tradurre la descrizione vaga dei sintomi di un paziente in una diagnosi operativa e differenziare tra elementi visivi, come ad esempio eruzioni e lesioni cutanee, è un qualcosa che al momento solo un essere umano con una formazione in medicina può eseguire.9

Altrove, un ematologo ha osservato: “Ho chiesto consigli medici a ChatGPT per metterla alla prova e mi ha offerto risposte del tutto errate su questioni fattuali.11

In effetti, questo preoccupa molti pazienti, i quali desiderano che sia una “intelligenza” umana a occuparsi di loro. Un membro di Sermo specializzato in oftalmologia afferma: “Avevo una paziente… e le ho offerto l’intelligenza artificiale. Lei mi ha risposto, ‘Voglio quella reale.12 ’”

Questo riflette un sentimento comune: l’IA può supportare la profondità del giudizio clinico, ma non può replicarlo.

L’IA offre migliori prestazioni rispetto ai medici? Non in ogni compito

Mentre l’IA supporta le attività diagnostiche e la gestione dei dati, i medici sottolineano che l’empatia, l’intuizione e l’esperienza clinica sono insostituibili in ambiti come l’assistenza psicologica e la complessità dei processi decisionali.

Un medico di medicina preventiva ha affermato: “L’IA può fornire informazioni, ma un medico esperto è essenziale per offrire il miglior trattamento.13” A sostegno di ciò, un membro di Sermo specializzato in medicina di famiglia afferma: “Detto in modo semplice, avevamo un elettrocardiografo che ci forniva letture e, molto spesso, mio marito, il cardiologo, non era d’accordo.13

Per molti, l’IA integra ma non può sostituire il tocco umano nella medicina.

Molti medici sono cauti riguardo alla privacy dei dati e alla responsabilità legale. Come ha affermato un medico di base, “gli strumenti di intelligenza artificiale possono essere utili, ma non potranno mai sostituire i medici a causa della responsabilità professionale.” La responsabilità ricadrà sempre su un essere umano, non sull’IA.14

Ciò sottolinea l’importanza di mantenere responsabilità e standard etici nell’assistenza supportata dall’IA.

L’IA può ridurre il burnout del medico?

L'IA può ridurre il burnout del medico?

L’IA offre ai medici una reale promessa nel ridurre gli oneri amministrativi, migliorare l’efficienza e possibilmente supportare un equilibrio più sano tra lavoro e vita privata.

Tuttavia, è chiaro che l’IA da sola non può risolvere le complessità del burnout del medico.

Sebbene alcuni compiti possano essere semplificati, un vero sgravio richiederà probabilmente che le capacità dell’IA siano combinate con cambiamenti sistemici e un continuo accento sull’esperienza umana nell’assistenza ai pazienti. Come riassume un membro di Sermo specializzato in reumatologia: “Grandi potenzialità, ma fa un po’ paura.9

Footnotes

  1. Newsweek
  2. Sermo POTW
  3. IA Sermo
  4. NIHR
  5. Aitia
  6. Lightbeam Health Solutions
  7. Wellframe
  8. McKinsey & Company
  9. La community di Sermo: Quali sono le prestazioni cliniche dell’IA?
  10. La community di Sermo: ChatGPT e settore sanitario
  11. La community di Sermo: L’intelligenza artificiale è davvero intelligente?
  12. La community di Sermo: Intelligenza artificiale e sanità
  13. La community di Sermo: Perché l’IA è “buona” mentre quant’altro c’è di artificiale è “cattivo”?
  14. La community di Sermo: I patologi saranno sostituiti dall’intelligenza artificiale in futuro?